Giovanni battuto dai ragazzi
Giovanni battuto dai ragazzi ciechi del Progetto Homerus BOGLIACO (Bs)
Fila, per adesso, è ancora nel porto di La Spezia - e fa un po' specie vederla a... gambe all'aria - dove Claudia Palisi, Bruno Laurent e Guido Broggi stanno completando i lavori (nuove crocette in carbonio e nuovo sartiame) in vista dell'imminente uscita in mare prevista per i primi giorni di aprile.
Obiettivo: l'Europe 1 New Man Star 2000, come si chiama ora la vecchia Ostar, la transatlantica in solitario che partirà dall'Inghilterra con Giovanni Soldini, potete giurarci, sicuro protagonista.
Già, Soldini. Il Giò che ormai tutti conoscono anche per strada, tra una Legion d'Onore e una pubblicità, non sta con le mani in mano e, fidandosi in maniera assoluta degli uomini (e delle donne) del Team Fila che lavorano in Liguria, ha trovato la maniera, senza troppa propaganda, com'è nel suo stile, di partecipare ad una regata "speciale": quella contro i ragazzi non vedenti di Homerus.
Mica una roba da ridere (sportivamente parlando), perché i ragazzi di Homerus, più agguerriti del team di Black Magic, in tre prove hanno liquidato l'equipaggio "bendato" composto da Giovanni Soldini e Alessandro Gaoso, l'animatore di questa iniziativa per velisti ciechi.
"Felicissimo di aver navigato con questi giovani - ha sottolineato un Soldini insolitamente loquace appena ha messo piede a terra - sono contento di essere stato il primo a fare una cosa del genere. Credo che da questa nostra serie di regate siano arrivate utili indicazioni sia per i partecipanti stessi, sia per i loro istruttori. Sicuramente si dovranno correggere alcune cose nei metodi d'insegnamento, ma questo era il miglior modo per capire i loro problemi. E noi abbiamo fatto come loro, abbiamo chiuso gli occhi e tentato... di navigare".
Il rapporto tra Soldini e Homerus dura oramai da anni.
Dopo il primo incontro in occasione del convegno gardesano "Vela e solidarietà" si è; cementato con una serie di regate all'isola d'Elba.
Poi si è definitivamente imposto durante la vittoriosa esperienza del Giò all'Around Alone, quella del salvataggio di Isabelle Autissier nei gelidi mari del Sud Pacifico.
"Ogni giorno - racconta Soldini - uno di questi ragazzi mi mandava una e-mail. Ed ogni giorno, o notte, io rispondevo raccontando le mie navigazioni, le mie arrabbiature. Sono diventati miei compagni di viaggio, là tra le tempeste dei Quaranta Ruggenti e i mari del Sud. Mi hanno costantemente ricordato che tutto... si può fare".
Ma torniamo sul Garda - si è gareggiato nelle acque antistanti i porticcioli di Bogliaco, la base della celebre Centomiglia - dove lo spettacolo agonistico è stato appassionante.
Si sono viste partenze bellissime, ingaggi degni della migliore tradizione della America's Cup e la gente, numerosissima, oramai abituata ai termini tecnici, ha subito capito quando Soldini si è girato su se stesso: "È una penalità".
È il team Soldini-Gaoso, gli "skipper mascherati" come sono stati simpaticamente ribattezzati, ne hanno patita più d'una di penalizzazioni, addirittura tre.
La fasciatura dei "mascherati" era costituita da due paia di occhiali da sci ricoperti con dell'adesivo nero. Il lago di Garda non è stato da meno.
Pausa pioggia per un paio d'ore, un vento da nord che ha soffiato con buona intensità, 6-8 nodi nel corso delle 3 regate, più di un raggiò di sole, un miracolo dopo le previsioni meteo dei giorni precèdenti. .
Ad animare l'equipaggio di Homerus, a bordo, si sono alternati i 4 ragazzi che, la scorsa estate, hanno superato le Colonne d'Ercole al largo della Rocca di Gibilterra. Erano Gigi Bertanza, autentico Russel Coutts nelle prove e nelle partenze, Gigliola Corradi, Raul Pietrobon e Giovanni Salvador. L'anno prossimo - ha confermato Soldini - si replica.
- Gazzetta dello Sport