HOMERUS A CUBA CON IL COMITATO ITALIANO PARALIMPICO CIP
29 Settembre - 08 Ottobre 2005
Nel periodo dal 29 settembre all’8 ottobre il Presidente Alessandro Gaoso, la moglie Barbara (a proprie spese) ed i due velisti Homerus Alessandro Malipiero ed Elisabetta Bardella hanno partecipato alla spedizione organizzata dal Comitato Paralimpico del Lazio (CIP) con meta Cuba.
La manifestazione aveva come obiettivo l’incontro tra una delgazione di ciechi sportivi Italiani e quelli Cubani, con occasioni di interscambio sia a livello sportivo che in ambito sociale.
Il Presidente CIP del Lazio Pasquale Barone ha organizzato la manifestazione in collaborazione con l’associazione dei ciechi Cubani (ANSI), con la partecipazione di 3 gruppi sportivi del Lazio e della nostra associazione.
Durante le mattinate dei 7 giorni passati all’Avana gli atleti hanno disputato incontri di Goalball, calcetto, atletica leggera con varie discipline e baseball.
Decisamente interessanti le due visite organizzate dalla locale associazione dei ciechi alla scuola speciale per ciechi dell’Avana ed al centro di riabilitazione per le persone che hanno perso la vista in età adulta.
La situazione che abbiamo potuto osservare a Cuba è di un grande impegno da parte delle istituzioni e delle persone addette, per riuscire, compatibilmente con le risorse a loro disposizione (non molte ad onor del vero) a dare una risposta efficace ai problemi della disabilità visiva.
Nella scuola speciale, con bambini di età compresa tra i 6 ed i 13 anni, si insegna anche l’utilizzo del personal computer con strumenti come Jaws e, anche se oggi a noi questo sembra scontato, dobbiamo dire che in Cuba la diffusione di queste tecnologie è decisamente bassa anche per le persone normodotate.
Dalle risposte alle nostre domande abbiamo appreso che le professioni svolte dai ciechi cubani sono generalmente di livello elevato e variegate (Conduttore radiofonico, Insegnante, Psicologo, accordatore di pianoforte, musicista).
Cosa dire della vela a Cuba? Non c’era una barca per condividere con i Cubani la gioia di veleggiare, abbiamo con un pizzico di imbarazzo lasciato loro l’invito, valido anche per i ciechi delle altre nazioni, a venire in Italia con la promessa di insegnare ai ciechi a veleggiare in autonomia e con la disponibilità ad ospitarli. Il corso e l’ospitalità sono offerti a titolo gratuito.
Abbiamo detto con un pizzico di imbarazzo perché ci rendiamo conto che per un bel po’ di tempo sarà molto difficile per un cieco a Cuba andare in barca a vela visto che probabilmente oggi lo è anche per un qualsiasi altro cittadino Cubano.
L’ultima sera abbiamo incontrato durante una piacevole cena la Reggente dell’Ambasciata Laura Carpini ed il marito Gaetano Squitieri, due splendide persone che speriamo presto di rivedere, magari in qualche altra parte del mondo durante una manifestazione velica.
Concludendo, non ci resta che fare i migliori auguri ad un nostro amico, Alfonso, che durante l’ultima manifestazione di venerdì mattina, su un campo di baseball prima della partita, si è scontrato con un cieco Cubano procurandosi un trauma cranico.
A causa dell’incidente è dovuto restare a Cuba per sottoporsi ad un intervento. Sappiamo che l’intervento è andato bene e quindi siamo già meno tristi per lui e attendiamo il suo ritorno per rivederlo sui campi di Baseball Italiani e magari al timone di una barca a vela, in questo caso però attenzione al boma! Alla prossima. A.M.