Educazione al Coraggio
Brescia,28/02/05
Ringrazio tutti gli intervenuti a questo nostro tradizionale incontro, nel quale ricordiamo alcuni eventi passati o futuri.
Oggi il titolo è: Unire l’Uomo alla Terra ed a tutti i Suoi prodotti:
ai suoi figli e perché no?…al VINO.
Oggi, spesso, notiamo dei comportamenti dell’Uomo che sembrano classificarlo come nemico della Terra e degli Uomini.
Facciamo un patto di amicizia! e brindiamo con il vino!
Ma andiamo per gradi.
Se cerchiamo nella nostra cultura, guarda un po’ chi ci troviamo?
ULISSE
Ulisse non è forse colui che, tentato dalla fama, dalla bellezza, dalla ricchezza, dall’immortalità, dall’avventura, dalla sete di conoscenza, è stato sempre fedele al desiderio di ritornare ad Itaca, alla Sua terra?
E’ lui l’archetipo di cui ci ricordiamo oggi? No! Noi usiamo Ulisse per dire che se c’è lui, ci siamo anche noi!
Homerus cerca l’Uomo, cerca il Suo Ulisse, che oggi, cieco, varca quella foce stretta ove Ercole pose li suoi riguardi per annunciare una nuova conquista:
“La vela autonoma per non vedenti”
Ecco colui che cerchiamo: il cieco nel cuore del quale albergano tutti i desideri del vecchio Ulisse.
Ma, nel corso del programma, abbiamo scoperto che quel materiale umano di cui disponevamo si trasformava.
All’inizio di ogni corso giungono a noi persone quasi sempre accompagnate e spesso timorose.
Nel dirvi questo, io Vi suggerisco l’idea del debole, dell’incerto, dell’insicuro, del bisognoso d’aiuto.
Ma arriva Homerus, che non si limita a dire “ora vai da solo”, ma gli affida, per la prima volta, anche un mezzo di locomozione.
E noi vediamo che quel ragazzo incerto diventa un industriale, un commerciante, un artigiano, un professionista, un armatore.
E prendo come esempio quest’ultimo aspetto: l’armatore.
Eccolo ora a cercare gli amici che vogliono uscire in barca vela con lui.
Ne trova tanti, ma quasi tutti rispondono “Sì! Vengo! Ma io non so andare a vela”.
E qui scatta l’orgoglio del cieco, che risponde:
“Non preoccuparti! Alla barca ci penso io! Tu all’occorrenza mi presterai gli occhi”.
Ed ecco che l’eterno accompagnato si è trasformato in un accompagnatore.
E nel dirvi questo, io vi suggerisco l’idea del vincitore, del protagonista, dell’eroe.
Sì Homerus fa tutto questo!
Ma, al cieco vincitore, propone ancora di amare e di aiutare gli altri e di diventare attore e promotore d’iniziative.
Ed eccolo:
- Nelle scuole, dalle elementari alle liceo, a tenere conferenze sul tema educazione al coraggio;
- sul Garda a portare a vela i ragazzi down, oppure gruppi di ciechi d’altre Regioni;
- con Exodus a praticare delle iniezioni di volontà ai tossicodipendenti e con il proprio esempio a dimostrare che la vita è un bene prezioso;
- a dare una nuova lettura della bandiera italiana, al centro della quale campeggiano le insegne delle 4 Repubbliche Marinare, le quali, dopo 500 anni di lotte, hanno saputo unire i loro simboli in un’unica bandiera. Esempio storico di solidarietà, condivisione e pace;
- eccolo a portare il messaggio di pace in Terrasanta, con tre mesi di navigazione a vela;
Diogene usava la lanterna per cercare l’Uomo e la letteratura non ci dice se lo ha trovato; noi usiamo come lanterna la vela e Vi assicuro che l’Uomo lo abbiamo trovato.
E l’ultima conquista, che Vi cito (perché è sempre la più bella), è il messaggio di Vera, assistente del rettore all’Università di Bethlehem.
Le avevo scritto:
- mi risponde -
Lui è disposto a fare team con un cieco israeliano.
E’ meraviglioso ciò che mi scrivi:
Non è necessario essere atleti, se si conosce l’importanza del messaggio di Pace.
Il cieco ed il disabile non possono essere inseriti nella Società come prototipi olimpionici, ma come prototipi di Uomo sì.
Muscoli ed abilità sono solo due caratteristiche secondarie, di cui la maggior parte dell’Umanità deficita.
Ma il tuo uomo, il tuo studente è colui che cerchiamo:
colui che è disposto a provare;
colui che crede negli altri uomini;
colui che crede e sa di poter fare qualche cosa per la pace.
Se riusciremo a creare questo team, loro avranno vinto ancor prima di incominciare.
Io ci provo!
Ed a questo punto non ci resta che brindare.
Naturalmente con il Bacco di Homerus.