• English
  • Deutsch
  • Home page
  • invia ad un amico
  • Login
  • Normale
  • Solo testo
  • Testo con contrasto
Homerus Associazione Onlus
Via Provinciale 84, 25079 Vobarno (Brescia) Lago di Garda - Italy
Tel +39 0365 599800 - Fax +39 0365 599129 - info@homerus.it
P.I. 01944140985

Vela: NEWS : La vela di Ale :

La vela di Ale

 

Si parla spesso (e i giornalisti lo scrivono) del mio curriculum velico, ma penso di poter dire che non si parla mai di Alessandra, mia figlia e  figlia d’arte.

-          Ha navigato sempre con me per oltre 20  anni;

-          è sempre stata il mio prodiere ogni sabato e domenica e ad ogni regata;

-          ha iniziato a 5 anni come prodiere su un fly Junior in una regata notturna di S.Ercolano a Maderno sul Garda l’11 Agosto 1973, nella quale siamo arrivati secondi pur essendo partiti ultimi, e nonostante la riduzione di percorso causa pioggia e temporale che imperversavano;

-          ha condiviso le mie soddisfazioni e le mie delusioni;

-          i successi e le sconfitte (all’inizio veramente tante);

-          il caldo delle piatte di Luglio sul Garda e il freddo invernale del Nord Europa;

-          le nebbie più fitte di Cascais e il suono lugubre delle navi che incrociavano;

-          le tempeste improvvise;

-          i disalberamenti, la rottura di alberi e pericolose avarie;

-          la resistenza di tenuta in regate della durata di oltre 24 ore;

-          la fame e la sete per errori di alimentazione e di programmazione;

-          gli sforzi muscolari e le paure di certe situazioni avventurose;

-          la speranza di successi grazie ai miglioramenti costanti e continui alla imbarcazione e alle attrezzature;

-          l’aspettativa della nuova imbarcazione;

-          le gioie della vittoria;

-          le lacrime per le sconfitte;

-          l’impegno a progredire e migliorare;

-          la decisione di voler vincere il mondiale;

-          la meticolosità nella ricerca di tutte le migliorie, e la precisione nella loro realizzazione;

-          la ricerca dei compagni d’equipaggio (con noi vengono solo coloro che non accettano mai la sconfitta, la quale può essere solo subita);

-          le trasferte anche di migliaia di chilometri in auto trainando carrello con barca;

-          il raggiungimento del podio mondiale per ben 2 volte, e di quello italiano per numerose volte fino alla soppressione della classe (quindi non siamo mai stati spodestati).

 

 Tutto ciò che ho vinto io lo ha vinto anche lei. Ma è tutto qui?

Questo può essere molto, ma dipende dagli occhiali che si usano.

 

In barca non eravamo padre e figlia, ma coprivamo un ruolo dell’equipaggio, che poteva essere di volta in volta modificato.

Abbiamo imparato ad agire assieme, a coordinare i programmi e a gestire le regate;

a studiare i regolamenti, le strategie e le tattiche di regata;

ad applicare il fair-play, ma a difenderci da e con proteste;

ma il più bello era  issare la bandiera italiana e cantare l’inno nazionale.

 

Credo di poter concludere che lo sport della vela vissuto così per 20 anni, dai 5 ai 25, sia servito come mezzo educativo che, nel caso di Alessandra, ha tracciato un solco chiaro e indimenticabile di come comportarsi nella vita.

Ora siamo ancora insieme, per espresso desiderio di Alessandra, a guidare una aziendina di 6 persone, ognuna delle quali con i propri compiti specifici:

Siamo ancora nella stessa barca.

 E’ legittimo il dubbio che 20 anni di coppia in agonismo sportivo abbiano influito anche nelle scelte di lavoro e di vita.

 Ma quante cose fa lo sport velico…..

 

Alessandro Gaoso

Tebaide Web Agency